Per la prima volta in quasi 20 anni, l’euro è sceso alla parità con il dollaro USA.
L’euro debole contribuisce all’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche, dal momento che le acquistiamo all’estero in dollari, che si traduce in bollette più salate per gli europei.
Allo stesso tempo, però, il tasso di cambio influisce sul commercio. In particolare, il deprezzamento della moneta unica rispetto al dollaro favorisce le esportazioni europee.
Sempre guardando agli Stati Uniti, il vantaggio dell’attuale valore dell’euro potrebbe concretizzarsi anche nel turismo. Durante le vacanze, gli americani potrebbero sentirsi incoraggiati a recarsi in Europa proprio grazie al tasso di cambio favorevole.
Inoltre, per gli investitori esposti ad attività finanziarie denominate in dollari, la parità non è di per sé una cattiva notizia, in quanto questi asset si apprezzano insieme al dollaro.