In Italia la strada da percorrere verso il raggiungimento della parità di genere è ancora molto lunga. Di recente sono stati fatti alcuni passi avanti per “sradicare” il maschilismo, che è ancora molto presente soprattutto nell’economia e nel nostro settore, quello finanziario. E si cominciano a vedere i primi risultati: pian piano le grandi aziende, le banche, le società di servizi finanziari si stanno affidando sempre più alle donne. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello dell’italiana Anna Tavano, che dal primo ottobre è stata promossa responsabile ex-aequo dell’Europa continentale per il colosso bancario britannico Hsbc. E anche nel settore industriale le manager donne si stanno facendo sempre più strada: come Monica Iacono, nominata lo scorso primo settembre amministratore delegato della società energetica Engie Italia.
LE CONSULENTI, UNA GARANZIA DI PERFORMANCE
La consulenza finanziaria non fa eccezione: anche in questo settore le donne si stanno affermando, e sia pure a passi lenti stanno riuscendo a conquistare lo spazio che meritano. Le consulenti sono ancora in numero inferiore rispetto ai colleghi, ma spesso sono proprio loro a conseguire le migliori performance. Per fare un esempio che mi tocca molto da vicino, nel gruppo di cui faccio parte, su 31 consulenti finanziari le donne sono pochissime, appena sei: tre giovani e tre come me, in una fase più avanzata della loro carriera. Alcune consulenti di questo gruppo raggiungono risultati superiori a quelli degli uomini.
Otteniamo migliori performance perché siamo più brave, più capaci o perché le donne sono in grado di fare più cose insieme?
MODELLI DI SUCCESSO NELL’INDUSTRIA
Gli esempi in questo senso sono numerosi. Una donna che per me è sempre stata un modello è Marina Salamon, che mi ha colpita già molti anni fa per la sua capacità di essere madre e moglie, e al contempo manager. O ancora Emma Marcegaglia, che è riuscita ad arrivare ai vertici di importanti aziende e della stessa Confindustria, riuscendo a fare anche la mamma. Sono moltissimi i casi di donne che raggiungono il successo in più ambiti: anche nell’azienda di mio fratello, la Svicom, ci sono tante donne che ricoprono ruoli di responsabilità, come la General Manager Letizia Cantini. Tutti questi casi dimostrano chiaramente come le donne stiano iniziando a farsi valere e a rivendicare i ruoli dirigenziali che meritano di ricoprire, e la speranza è che si possa proseguire su questa strada.
SCOMMETTERE SU SE STESSE E SUL PROPRIO VALORE
Il consiglio per le donne che desiderano affermarsi nella vita professionale è di fare come me, che qualche anno fa ho deciso di lasciare una posizione da dipendente per diventare un’imprenditrice.
A tutte suggerisco quindi di buttarsi, scommettere sul proprio valore e diventare imprenditrici di se stesse:
questa è a mio avviso la strada maestra per le donne che vogliono farsi strada in un mondo che purtroppo, per la persistenza di vecchi stereotipi sbagliati, è ancora “centrato” sugli uomini. Alle donne che hanno in mente questi progetti consiglio quindi di lanciarsi nell’imprenditoria femminile e sfruttare le opportunità collegate. Ad esempio, il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) ha tra i suoi obiettivi quello di far crescere l’occupazione femminile di quattro punti percentuali entro il 2026 e, tra le altre risorse, mette in campo 400 milioni di euro per la creazione di imprese da parte di donne. I fondi ci sono, il momento può essere quello giusto: serve prendere una decisione e perseguirla fino in fondo.
Se vuoi approfondire, questa è la mia mail: roberta.porreca@spinvest.com